L’invecchiamento della popolazione è un fenomeno costante e globale. Si stima che nel 2050 le persone con più di 60 anni saranno quasi 2 miliardi e rappresenteranno circa un quarto della popolazione mondiale.
Secondo dati ISTAT del 2018, in Italia i residenti di età superiore a 80 anni rappresentano ormai il 7% della popolazione totale, e i centenari sarebbero oltre 15.000. Si stima che i soggetti di età superiore a 65 anni raggiungeranno il 33% nel 2051, e i grandi anziani (età ≥85 anni), passeranno dall’attuale 2,3% della popolazione al 7,8%.
Nei soggetti anziani, e soprattutto nei “molto” anziani, la peculiare vulnerabilità sociale, fisica e biologica rende la sicurezza del trattamento farmacologico più complicata rispetto al soggetto giovane a causa di modificazioni fisiologiche legate all’età che possono alterare la farmacocinetica e la farmacodinamica, ed alla presenza di multimorbidità e politerapia.